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Terranuova Bracciolini (AR)

Terranuova Bracciolini
Associati

Il comune di Terranuova Bracciolini

Il Comune di Terranuova Bracciolini è situato nella valle dell’Arno, in provincia di Arezzo, nel cuore della Toscana tra le città di Arezzo e Firenze, tra il massiccio del Pratomagno e la vicina zona del Chianti.

La popolazione residente al 30.04.2017 è di 12.281 abitanti, distribuiti tra il capoluogo e le dieci frazioni.

Il paesaggio circostante, con il corso del torrente Ciuffenna, è quello tipico della valle dell’Arno, fiancheggiata da rilievi collinari che non raggiungono quote significative.Il territorio comunale si estende per quasi 90 kmq ed è per la maggior parte collinare con destinazione rurale.

Il nome

Il nome della località si compone di due termini, l’uno, “Terranuova”, che si riferisce a un “nuovo insediamento” e l’altro, “Bracciolini”, aggiunto nel 1862 in riferimento al nome dell’umanista Poggio Bracciolini che ivi ebbe i natali (1380-1549). Il nome Terranuova ricorda il progetto della Repubblica Fiorentina di un sistema di terre nuove (con le vicine località di Castelfranco e San Giovanni) per accogliere le popolazioni dei borghi vicini in un unico centro fortificato e per consolidare la propria egemonia in una zona contesa continuamente tra guelfi e ghibellini. I lavori di edificazione iniziarono nel 1337, secondo un impianto urbanistico originale che vide la collaborazione di Arnolfo di Cambio: planimetria rettangolare, con la piazza al centro, le mura turrite, le vie parallele che s’intersecano perpendicolarmente.

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Palazzo Comunale

Cenni storici

Nel centro storico, si incontrano ancora testimonianze dell’antica origine pianificata, ad esempio nelle chiese che portano il nome del popolo che dalla campagna si rifugiò nella nuova terra fortificata: la chiesa San Donato in Ganghereto, la chiesa di Santa Maria a Pernina, quella dedicata a San Bartolomeo al Pozzo, la prioria di San Biagio ai Mori; e soprattutto lo schema urbanistico originale, con la piazza centro della vita pubblica e sociale, dove vanno ad incrociarsi le strade che conducono alle quattro porte-torri, distrutte durante la seconda guerra mondiale.

Monumenti

I monumenti degni di rilievo sono il trecentesco Oratorio di Santa Maria a Campogialli, il Palazzo Concini Concini (XVI sec.), dall’aspetto signorile e con l’interno a volte, pilastri e capitelli e l’antica cantina del paese oggi adibita a “Sala del Consiglio”, entrambi recentemente restaurati; le torri d’angolo dei resti delle mura, le case del castello Penna e il castello di Santa Maria di Ganghereto, la Chiesa di San Donato, l’Arcipretura di Santa Maria che si affaccia sulla piazza principale e conserva al suo interno una terracotta policroma raffigurante la Pietà di ispirazione robbiana, un presepe del XVI secolo ed una tela Seicentesca di Giovanni Martinelli.

Da visitare

Da visitare inoltre l’Oratorio di San Benedetto con un bel chiostro in stile classico a due piani (XVI secolo); gli affreschi trecenteschi della la Chiesa di San Biagio ai Mori, una Madonna col Bambino, attribuita alla scuola di Andrea del Sarto, ed una Madonna in trono col bambino, entrambi conservati ad Arezzo, nonché la Chiesa di Santa Maria Nuova ultimata solo da pochissimo tempo.

Oggi importanti aziende operano nel territorio comunale, legate ai settori di punta dell’economia italiana come l’alta moda e le energie rinnovabili, meccaniche, calzaturiere, tessili e per la lavorazione del vetro.

Natura

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Persignano

Tutto il territorio ha grande interesse naturalistico e paesaggistico: dalle testimonianze geologiche alle colline ricoperte di vigneti e di oliveti dalle pendici montuose ai boschi di querce, ginestre, lecci e castagni. È un territorio affascinante e singolare, risultato di una complessa storia geologica: nel pliocene la valle dell’Arno era occupata da un grande lago, poi prosciugatosi per il lento fluire delle acque. Di questo periodo, durato milioni di anni, rimane un giacimento di reperti geologici fra i più famosi d’Italia, in parte conservati nel vicino Museo Paleontologico di Montevarchi.

Le acque del lago plasmarono quelle che oggi sono una delle attrattive paesaggistiche più affascinanti della vallata, e cioè le Balze: erosioni rocciose ritratte anche negli sfondi delle opere di Leonardo da Vinci. Proprio le Balze sono una delle aree protette del nostro territorio, assieme alla Riserva naturale “Valle dell’Inferno” e alla Riserva naturale di “Ponte Buriano e Penna”.